IV Conferenza Escapes – #escapes2017
Ripensare le migrazioni forzate
Teorie, prassi, linguaggi e rappresentazioni
Università di Parma, 8 e 9 Giugno 2017
La co-produzione di saperi e di servizi: i rifugiati come ricercatori, operatori, comunicatori
Proponente: Vincenza Pellegrino (Università di Parma)
Il panel vuole porre l’attenzione su processi di: co-produzione del sapere che coinvolgono migranti, rifugiati richiedenti asilo facendone interlocutori diretti nella definizione stessa dei disegni di ricerca – casi di ricerca partecipativa, ricerca intervento, “comunità di apprendimento”, (auto) formazioni in equipe, metodologie “circolari” della produzione di sapere ecc.; co-operatività nei servizi – contesti in cui rifugiati/e diventano operatori/trici favorendo funzioni nuove, ad esempio di aggancio delle condizioni marginali, esplorazione e mappatura dei contesti, de-segregazione, elaborazione narrativa, ripensamento generale del setting operativo nei servizi, ecc.; di co-produzione del discorso pubblico – campagne, giornali, film e prodotti comunicativi elaborati da e con rifugiati, e di protesta condivisa (movimenti e occupazioni di varia natura che vedano impegnati insieme rifugiati, operatori, cittadini).
Ciò che si vuole indagare è se e come la collaborazione tra operatori, ricercatori e rifugiati avvii processi di apprendimento e di “soggettivazione reciproca” intesi come aumentata capacità interpretativa dell’ordine sociale e dei sistemi di potere nei quali siamo immersi come migranti ma anche come operatori e come cittadini. In particolare ci si chiede se la collaborazione nella ricerca e la co-operatività nei servizi permettano di sviluppare gradualmente una diversa lettura politica dei processi di cui ci occupiamo e del modo in cui noi stessi contribuiamo alla reiterazione o piuttosto all’innovazione della cultura politica e delle forme operative che ne discendono.
Nuove forme di collaborazione come quelle citate aiutano ad assumere una diversa intenzionalità politica, a muoversi con maggiore consapevolezza nelle ambiguità degli indirizzi politici, delle mission istituzionali, dei servizi sociali? Aiutano a ridefinire regimi di verità e di priorità differenti da quelli che caratterizzano il dibattito pubblico nel quale siamo immersi, a costituire spazi interstiziali che permettano discorsi sulla cittadinanza globale postcoloniale come scenario necessario e possibile?
Cercheremo perciò di rispondere ad alcune domande: grazie al ruolo giocato dai migranti come co-ricercatori, come viene ridefinito il disegno di ricerca? Ciò induce nuovamente a metodologie di lunga ‘immersione sul campo’, oggi praticamente dismesse anche a causa della precarizzazione del sistema accademico? Favorisce l’utilizzo di modalità e linguaggi esplorativi, evocativi, induttivi, espressivi, financo artistici, che allarghino l’universo semantico attraverso cui si leggono i processi migratori?
E ancora, grazie al ruolo giocato dai migranti come operatori sociali, siamo in grado di ripensare sistemi di welfare locale per richiedenti asilo che siano post-assistenziali e post-segregazionisti, che garantiscano cioè il diritto all’interazione sociale con gruppi distanti, e il diritto alla voice, alla autodeterminazione? O che siano post-autoreferenziali, cioè più proattivi, nomadi e senza uffici, capaci di intercettare le persone quando si nascondono o se si perdono?
A partire da queste domande, il panel vuole favorire un confronto tra casi di co-produzione di sapere (forme differenziate di ricerca partecipativa), di co-operatività nei servizi (ruoli operativi condivisi con i rifugiati), di comunicazione partecipata, di protesta condivisa, per esplorare le microdinamiche di partecipazione politica e di soggettivazione reciproca che caratterizzano le esperienze di incontro tra richiedenti asilo, istituzioni e società civile in Europa.
Le modalità di conduzione del panel
Prima del seminario:
Selezione degli abstract; comunicazione dei selezionati e scambio tra loro degli abstract, con la richiesta di scambiarsi materiali ulteriori (possibili paper già pubblicati su quel caso studio e\o tema presentato, ecc.) via email o googledrive; da questo scambio il moderatore potrà selezionare alcuni elementi trasversali, comuni e\o di differenza (selezionare alcune parole chiavi) e se si riesce formulare già alcune domande stimolo in modo da rendere più ‘comunicanti’ le presentazioni e da approfondire i possibili ‘fili rossi’ della tavola rotonda.
Durante il seminario:
Breve presentazione di ciascun paper con particolare attenzione agli elementi di stimolo inviati, in modo da facilitare ai presenti l’inquadramento di elementi di interesse generale o le specificità distintive dei “casi”. Apertura poi alle domande tra colleghi e\o con le persone presenti nel tentativo di rispondere insieme a questi elementi.
Dopo il seminario:
Possibile pubblicazione dei paper presentati all’interno di un numero monografico sul tema della nuova stagione di emancipatory social sciences (dedicato alla ricerca e alla formazione partecipativa, alla ricerca-intervento, ecc.) sulla rivista Quaderni di Teoria sociale a cura della moderatrice.
Lingua: Le lingue accettate nel panel possono essere italiano, inglese, francese.
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