IV Conferenza Escapes – #escapes2017
Ripensare le migrazioni forzate
Teorie, prassi, linguaggi e rappresentazioni
Università di Parma, 8 e 9 Giugno 2017
La criminalizzazione della solidarietà nei confronti di migranti e richiedenti asilo in Italia e in Europa
Proponenti: Giulia Scalettaris (EHESS) e Caterina Giusa (Université Paris 13)
Dall’estate 2015 i cosiddetti “crimini di solidarietà” sono in aumento in Italia e in tutta Europa. Le situazioni di disagio e precarietà estrema in cui si trovano molti stranieri senza permesso di soggiorno e richiedenti asilo spingono un numero crescente di cittadini a fare prova di solidarietà. Da Udine a Ventimiglia in Italia, dalla valle della Roya al Nord Pas de Calais in Francia, come anche in Svizzera, in Danimarca e in Grecia, singoli cittadini, gruppi di abitanti, associazioni locali e collettivi si organizzano per offrire assistenza a stranieri in transito o esclusi dai sistemi di accoglienza nazionali. A seconda dei casi, gli aiuti consistono in cibo, coperte, vestiti, ma anche in orientamento giuridico, ospitalità in casa propria e passaggi in automobile.
Di fronte a questi atti di solidarietà, le forze dell’ordine moltiplicano gli atti di intimidazione (custodie cautelari, perquisizioni, intercettazioni telefoniche) così come il numero di processi intentati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Per sottolineare la natura paradossale di queste iniziative delle autorità, alcune associazioni chiamano provocatoriamente questo tipo di aiuti “crimini di solidarietà” o “crimini d’umanità”.
Oltre a mostrare le conseguenze paradossali delle politiche migratorie dei paesi europei e a sottolineare i limiti dei sistemi di accoglienza nazionali, il fenomeno della criminalizzazione dell’assistenza agli stranieri pone molti interrogativi sull’azione umanitaria e sul futuro delle nostre società. Il fatto che siano i singoli cittadini a offrire assistenza di base sembra indicare una crisi delle organizzazioni internazionali e non governative che tradizionalmente hanno come missione la tutela dei diritti umani e la promozione della solidarietà internazionale. Il fatto che attraverso degli atti spontanei dettati da un imperativo di tipo etico, centinaia di cittadini si pongano in rottura con le politiche adottate dai loro Stati è indice di un conflitto latente sui valori alla base delle democrazie europee.
Questo panel intende avviare una riflessione sul fenomeno della criminalizzazione della solidarietà nei confronti di stranieri in difficoltà. Desideriamo riunire interventi che affrontano la tematica da punti di vista diversi (giuridico, sociologico, filosofico, politologico, ecc.). Ci interessano particolarmente riflessioni in chiave comparativa, paper che illustrano i dilemmi che si pongono alle ONG più strutturate e considereremo con attenzione anche testimonianze di persone che hanno un’esperienza diretta del fenomeno.
L’intervento introduttivo sarà l’occasione per presentare Solidarity Watch, un osservatorio europeo creato di recente, il cui obiettivo è documentare la criminalizzazione della solidarietà nei confronti degli stranieri e promuovere la riflessione su questa tematica su scala europea.
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