Terza conferenza annuale di ESCAPES
Europa e migrazioni forzate
Quale futuro per le politiche europee?
Quali forme e pratiche di resistenza?
Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, 23-24 giugno 2016
È aperta la call for presentations per intervenire in uno dei panels che si terranno in occasione della terza Conferenza annuale di Escapes.
15) Sea(e)scapes: le lingue e i linguaggi della migrazione trans-mediterranea
Proponenti: Lorena Carbonara, Annarita Taronna (Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione, Università di Bari)
Nell’attuale contesto dei passaggi e paesaggi geo-bio-politici e mediatici della migrazione – in altra sede definiti “sea(e)scapes” (Taronna, Carbonara 2012-2014) – le lingue dei migranti e le lingue di chi li accoglie svolgono un ruolo fondamentale nel processo di riconoscimento, accoglienza e/o rigetto.
Ciò ha ricadute di carattere emotivo e culturale, sociale e politico, sia sugli attraversatori che sugli attraversati, in quanto i segni di questi passaggi restano visibili e tracciabili nelle pratiche culturali di entrambe le parti.
Lo stesso accade per tutti i diversi tipi di linguaggi post-coloniali che, come conseguenza dei fenomeni migratori, appaiono sempre più ibridati, come avviene da tempo nel campo delle arti visuali, del teatro, della musica etc.
Le lingue e i linguaggi della migrazione trans-mediterranea rappresentano l’oggetto d’investigazione di questo panel che mira a concentrare le riflessioni sui seguenti punti: l’analisi dei linguaggi specialistici (giuridico-legali-forensi etc.) legati alla mediazione linguistica interculturale in ambito migratorio; l’analisi del ruolo dei mediatori/traduttori/interpreti nei contesti migratori e l’utilizzo dell’inglese come lingua franca (ELF); la riflessione sul diritto linguistico applicato alla condizione del migrante; le strategie retoriche della comunicazione istituzionale, politica e sociale sull’immigrazione da una prospettiva comparatistica transnazionale; lo studio delle rappresentazioni dei migranti nei media occidentali e non.
Le dinamiche d’integrazione e contaminazione linguistica e culturale verranno messe in discussione all’interno del framework teorico e pratico offerto dallo “sea(e)scape”, dove l’acqua del mare e le sue trasformazioni (sea) diventano metafora fluida che ben echeggia l’assenza di categorie fisse che descrivono il paesaggio della nostra contemporaneità (-scape) e la costante presenza di forme di fuga (escape) nell’immaginario migratorio attuale.
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